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Cheratocono

Cheratocono: nuove tecniche per la soluzione dei problemi applicativi

Simposio S.I.Co.M. – S.I.B.D.O.
Lenti a contatto in patologie della superficie oculare

Cheratocono:  nuove tecniche per la soluzione dei problemi applicativi

Viardo Goffi

Casa di Cura Villa Anna - S. Benedetto del Tronto (AP)
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Quali lenti a contatto si devono portare nel cheratocono

a cura del dott. Alberto Manganotti

1. IL RISCHIO DELLA FIBROSI APICALE

Sappiamo che le LAC rappresenta molto spesso l’unico mezzo correttivo efficace per correggere un cheratocono. La soddisfazione funzionale, ottenibile anche con applicazioni non corretta, fa si che molti soggetti utilizzino con soddisfazione anche lenti con applicazione non corretta.

Si calcola che in Italia, la maggioranza dei pazienti affetti da questa malattia non portino una lenti ben applicate e, la maggior parte di essi, usa una lente troppo piatta.

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Il cheratocono

a cura del dott. Alberto Manganotti

Che cos’è il cheratocono

La cornea è un tessuto trasparente che ricopre iride e pupilla come fa il vetro di un orologio con il quadrante. Essa rappresenta la più importante lente della “macchina fotografica” occhio. Di conseguenza anche una sua piccola deformazione produce una modificazione delle immagini percepite dall’occhio. Il cheratocono (dalla parola greca Kerahtokonus, che significa cornea conica) è appunto una deformazione verso l’esterno (ectasia) della cornea. Insorge, normalmente, durante la pubertà o poco dopo.

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CROSS-LINKING nel cheratocono

Rinforzo corneale mediante intreccio delle fibre di collagene stromale

(aggiornamento 2010)

A cura del Dott. Manganotti Alberto


Le terapie del cheratocono

Fino ad oggi non è mai esistito un vero e proprio trattamento del cheratocono, ma si è cercato di ridurre le sue conseguenze sulla visione correggendo, prima con occhiali, poi con le lenti a contatto, o eventualmente impiantando anellini intracorneali, l’astigmatismo indotto dalla malattia. L’unica vera terapia era il trapianto di cornea ancora indicato nelle fasi terminali della malattia.

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